monte booker unisce alla perfezione 'noise' e 'meaning' nel suo debutto a lungo atteso
Da oltre un decennio forza discreta della produzione, booker fonde con naturalezza i generi e stratifica texture ambient nel suo coinvolgente esordio ufficiale da solista, ‘noise (meaning)’.
monte booker è stato una forza trainante nello spostare l’asticella della produzione musicale contemporanea. Incarnando un’evanescente elasticità sonora, il super‑producer, almeno secondo la nostra definizione, scardina con grazia qualsiasi vincolo di genere precostituito: per lui nessun territorio è fuori portata.
booker è entrato nel collettivo Zero Fatigue di Smino nel 2013, insieme a Ravyn Lenae, lavorando a stretto contatto con entrambi sui loro primi lavori in studio. Nello stesso periodo è entrato a far parte di Soulection Radio e nell’ottobre 2015 ha pubblicato un EP per la serie White Label.
Con una mossa attesissima (e tutt’altro che casuale), la forza motrice finora dietro le quinte prende finalmente — e ufficialmente — il volante per il suo primo album solista in studio. Intitolato noise (meaning), i 14 brani del progetto disegnano un paesaggio sonoro vasto e amorfo, che alla fine si ricompone nella personale idea di booker di che cosa sia per lui il “rumore”.
A 30 anni, si è ritagliato una corsia tutta sua in un panorama oggi ipersaturo, portando un suono nuovo e rigenerante che si può descrivere al meglio come un arazzo di texture diverse; questo progetto è l’epitome di quel mondo atmosferico che ora sa costruire, poggiando sulle fondamenta poste dal lavoro con altri artisti. Loop di ambient elettronica e synth astratti si stratificano su 808 dal sapore trap e frammenti di conversazioni a tarda notte, culminando in un paesaggio sonoro rarefatto e soul. È insieme levigato e ruvido. E ha perfettamente senso — a tratti con sfumature alla Dijon lungo i 31 minuti immersivi dell’LP.
Vedere Smino e booker crescere all’unisono è stato un privilegio; il duo ha firmato alcuni dei loro lavori più riusciti e frizzanti, con booker che, dal lato produttivo, esalta la fluidità e la giocosità lirica di Smino. booker è stato dietro gran parte del debutto del rapper del 2017 blkswn, e ha continuato a lasciare il segno nel resto degli album in studio di Smino: quello del 2018 NOIR, del 2022 Luv 4 Rent, e, più di recente, quello dello scorso anno Maybe In Nirvana. I crediti parlano da soli e il brano “lights” dell’album segna un apice particolare.
Anche Lenae sale a bordo del progetto, regalando la sua voce sognante alla penultima traccia, “awake”. Vedere booker ritrovare gli artisti che ha silenziosamente contribuito a plasmare è magico. Mereba, Young Pink, chlothegod, reggie, VITA, Nami e Planet Giza compaiono anche nel corso del disco.
Non più un eroe non celebrato — anche se, segretamente, speravamo di potercelo tenere stretto come artista solista ancora per un po’…
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Dai un’occhiata alla nostra “First Listen” dell’album qui sopra e ascolta in streaming noise (meaning) ovunque, adesso.

















