Jil Sander SS26: Simone Bellotti debutta con un’armatura per ottimisti
Il debutto del designer italiano mixa un tailoring austero a tessuti impalpabili e colori elettrici abbinati a neutri ultra-puliti.
Sintesi
- Simone Bellotti ha presentato la sua collezione d’esordio per Jil Sander in Piazza Castello, a pochi passi dalla storica sede del marchio.
- La collezione combina scelte cromatiche audaci, un tailoring architettonico e una sensibilità minimalista: un’evoluzione più leggera e raffinata rispetto al periodo di Luke e Lucie Meier, terminato quest’anno.
Mercoledì Jil Sander ha presentato la collezione SS26 in una sala bianca inondata di luce all’interno della storica Piazza Castello, a pochi metri dal quartier generale del brand.
La sfilata, che segna la prima collezione di Simone Bellotti per la griffe tedesca, prende le distanze dalle ultime stagioni cupe e riflessive firmate Luke e Lucie Meier. Bellotti, invece, fa tabula rasa e lascia entrare la luce, mettendo in risalto l’essenza di Jil Sander: «purezza» e «onestà». Sono proprio queste le parole che Bellotti ha sottolineato a Vogue il giorno prima della presentazione.
Ridimensionate le stampe espressive e gli abbellimenti glam dei Meier, le tonalità scelte da Bellotti sprigionano energia: blu elettrico, rosso primario e ultravioletto. I colori audaci poggiano su una solida base di neutri — cifra stilistica di Jil Sander —: grigio antracite, bianco sporco, taupe, nero e bianco.
La sfilata si apre con il tailoring minimale e architettonico che da sempre contraddistingue Jil Sander: gonne al ginocchio a pannelli geometrici, completi slim con tasche insolitamente capienti e cappotti corazzati dalle maniche scolpite e dal punto vita affusolato. Bellotti poi attinge al lato più avant-garde della maison con un austero abito a grembiule viola, segnato da una piega centrale.
Altrove, una gonna effetto cromo liquido, un abito floreale in PVC e silhouette impalpabili in tonalità gioiello raccontano le tante anime di Jil Sander e delle sue diverse direzioni creative. Se queste descrizioni possono sembrare eterogenee, la costante è la sensazione di chiarezza, misura ed equilibrio che attraversa l’intera collezione.
Bellotti è stato nominato direttore creativo di Jil Sander a inizio anno, quando i coniugi Meier hanno lasciato la maison dopo quasi un decennio. Da allora ha ribadito la volontà di portare avanti l’eredità di Sander con autenticità, anticipando il nuovo capitolo con un focus sulle radici amburghesi del marchio.
L’EP realizzato con Bochum Welt, pubblicato un mese prima della sfilata, è stato accompagnato da visual ambientati ad Amburgo, evocando gli esordi di Sander in città. Per pura coincidenza, il debutto di Bochum Welt uscì sull’etichetta Rephlex di Aphex Twin nel 1994, lo stesso anno in cui aprì a Milano il primo showroom di Jil Sander — oggi cuore creativo e operativo della maison.
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